domenica 15 aprile 2012

DIZIONARIO DI FISICA MODERNA (I - Q)

Struttura a quark del protone
I

IBRIDO (ORBITALE)
Detto degli orbitali originatisi per il fenomeno dell'ibridizzazione: così, per esempio, nell'atomo di carbonio, avente come orbitali puri un orbitale s, a simmetria sferica, e 3 orbitali p disposti tra loro ad angolo retto, si formano 4 orbitali ibridi, formanti tra loro angoli di 109° 28', diretti cioè verso i vertici di un tetraedro regolare, attraverso i quali l'atomo di carbonio contrae legami con gli orbitali di altri atomi.

IDROGENOIDE (ATOMO)
In fisica atomica, detto di sistema atomico i cui stati possono essere calcolati, con opportuni fattori correttivi, a partire da quelli dell'atomo di idrogeno (composto da un solo elettrone e un solo protone): atomo idrogenoide, atomo con un elettrone fortemente eccitato che si muove a grande distanza dalla restante parte dell'atomo, la quale può essere considerata una singola entità di carica unitaria positiva, come il protone nell'atomo di idrogeno; a tale situazione si avvicina molto quella di un atomo che sia stato ionizzato fino ad aver perso tutti i suoi elettroni a eccezione di uno.

IMPACCHETTAMENTO (INDICE DI)
In fisica nucleare, l'indice di impacchettamento è il rapporto tra il difetto di massa di un nuclide e il suo numero atomico.

INCANTO
Nella fisica delle particelle elementari, termine (con cui viene spesso tradotto il vocabolo inglese charm) indicante la proprietà caratteristica del quark che occupa il quarto posto nella scala delle masse e la cui carica è pari a 2/3 di quella dell'elettrone.

INDETERMINAZIONE
Nella meccanica quantistica, il principio d'indeterminazione è il principio fondamentale (formulato nel 1927 dal fisico tedesco Heisenberg, per cui è detto anche principio di Heisenberg) per il quale non è possibile determinare con esattezza una quantità osservabile senza rendere indeterminato il valore di altre quantità osservabili; per esempio, nel caso di una singola particella, è impossibile determinare con esattezza simultaneamente la posizione e l'impulso (o, di conseguenza, la posizione e la velocità).

INDISTINGUIBILITA' (CONDIZIONE DI)
Nella fisica quantistica, con riferimento a due particelle identiche, l'impossibilità, in base al principio di indeterminazione, di distinguerle l'una dall'altra, cosicché, se tali particelle vengono scambiate fra loro in un sistema qualsiasi, lo scambio non è rilevabile in alcun modo.

INTERAZIONE
Nella fisica delle particelle elementari, le interazioni fondamentali sono quelle che stanno alla base degli scambî di forze tra particelle, in ultima analisi responsabili di tutta la struttura dell'universo, e classificabili, in ordine decrescente di intensità, in: interazioni forti, responsabili della struttura adronica e nucleare; interazioni elettromagnetiche, responsabili della struttura atomica e molecolare, e quindi delle reazioni chimiche e di tutte le forze macroscopiche (esclusa la gravitazione); interazioni deboli, responsabili dei decadimenti beta ed essenziali nei processi termonucleari; interazioni gravitazionali, responsabili della forza di gravità. Secondo le teorie correnti, questi quattro tipi di interazioni sono trasmessi o mediati da particelle a spin intero (bosoni) dette rispettivamente gluoni, fotoni, bosoni intermedi W e Z, gravitoni.

INVARIANZA
In fisica, il termine indica solitamente la circostanza per cui una data relazione tra grandezze fisiche rimane invariata per particolari trasformazioni di variabili; ad ogni proprietà d'invarianza (detta anche legge di simmetria) è sempre associata la conservazione di una grandezza fisica: per esempio, all'invarianza delle leggi della meccanica per trasformazioni di coordinate spaziali e temporali (simmetria dello spazio-tempo) è associata la conservazione dell'energia e della quantità di moto.

IPERCARICA
In fisica delle particelle elementari, la somma del numero barionico e della stranezza, così denominata in quanto è grandezza legata alla carica elettrica della particella considerata.

IPERFINE (STRUTTURA)
In spettroscopia, la struttura iperfine è una struttura complessa di righe spettrali, costituite ciascuna (come può rivelare un'osservazione ad alto potere risolutivo) non da una sola riga ma da un gran numero di righe vicinissime fra loro.

IPERONE
In fisica delle particelle, denominazione di particelle instabili, di cui si conoscono più varietà (lambda, sigma, ecc) distinte per la massa (maggiore, comunque, di quella del protone), per la carica elettrica e per la vita media.

IPERONICO (ATOMO)
In fisica delle particelle, relativo a iperoni: l'atomo iperonico è quello intorno al cui nucleo, ordinario, al posto di un elettrone, orbita un iperone carico negativamente.

ISOBARO (NUCLEO)
In fisica nucleare, detto dei nuclidi aventi ugual numero di massa ma diverso numero atomico, e quindi diverse proprietà chimiche.

ISOMERIA
L'isomeria nucleare è la proprietà di due nuclidi di avere lo stesso numero atomico e lo stesso numero di massa, ma contenuto energetico diverso, in quanto uno di essi si trova in uno stato eccitato nel quale tende a permanere con vita media relativamente lunga.

ISOSPAZIO
Nella fisica delle particelle elementari, lo spazio di rappresentazione dello spin isotopico.

ISOTONO (NUCLEO)
In fisica nucleare, di nuclidi che hanno lo stesso numero di neutroni ma diverso numero di massa, per i quali cioè la differenza tra numero di massa e numero atomico ha lo stesso valore.

J – K

J/PSI
Denominazione di un mesone pesante, di spin pari a 1, costituito da una coppia charm-anticharm; la denominazione deriva dal fatto che questa particella fu scoperta, nel 1974, indipendentemente e pressoché contemporaneamente da due gruppi di ricercatori statunitensi, che la denominarono l'uno particella J e l'altro particella Psi.

JET
Nella fisica delle particelle, insieme collimato di particelle, solitamente adroni (jet adronico), che emergono da un'interazione, interpretabile come il risultato della frammentazione di un protone elementare.

KAONE
In fisica delle particelle, altra e più corrente denominazione del mesone K, particella che può presentarsi con carica elementare positiva, negativa ovvero nulla (rispettivamente K+, K-, K0), di vita media 1.23·10-8 s (1.05·10-10 s il K0), di spin nullo e stranezza 1.

KAONICO (ATOMO)
L'atomo kaonico, in fisica atomica, è l'atomo in cui un kaone, carico negativamente, ruota intorno a un nucleo ordinario.

L

LACUNA
La lacuna, o vacanza, elettronica è la mancanza di un elettrone nella struttura di un atomo; nei semiconduttori, il termine indica più precisamente la mancanza di un elettrone nella banda di valenza, dovuta al «salto» di tale elettrone nella banda di conduzione: l'elettrone e la lacuna così formatasi si comportano come cariche libere, e contribuiscono entrambi al passaggio di corrente nel semiconduttore.

LASER
Sigla di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation = “amplificazione della luce per mezzo dell'emissione stimolata di radiazioni”. Dispositivo (detto anche maser ottico in quanto sfrutta il principio del maser nella gamma delle radiazioni visibili anziché in quella delle microonde) che emette fasci intensi ed estremamente collimati di radiazioni elettromagnetiche coerenti, nello spettro visibile o nell'infrarosso (o anche, in dispositivi sperimentali, nello spettro dei raggi X); se ne hanno di vari tipi, che si distinguono per la natura del mezzo attivo, cioè del materiale in cui ha luogo l'emissione stimolata della radiazione, oppure per particolarità di realizzazione: laser a colorante, a elettroni liberi, a elio-neon, a neodimio, a rubino, ecc. Nel 1994 è stato realizzato un nuovo tipo a semiconduttore per l'infrarosso, detto laser a cascata quantica, nel quale l'emissione dei fotoni è dovuta a transizioni compiute dagli elettroni da un livello superiore a uno inferiore in una opportuna nanostruttura. Il laser trova molteplici utilizzazioni: è impiegato, per esempio, nella tecnica, per operare fori piccolissimi e tagli di grande precisione su materiali vari; in biologia, per stimolare o distruggere parti di una cellula; in medicina, per necrotizzare porzioni minime di tessuti o anche per interventi chirurgici su zone di limitatissima estensione; in olografia, per realizzare ologrammi (immagini tridimensionali); nella tecnica della riproduzione dei suoni, per la lettura dei compact disc. Ne è inoltre prevista, purtroppo, l'utilizzazione nei sistemi di difesa antimissile, per realizzare armi (laser a raggi X) capaci di altissima penetrazione nei materiali.

LEGATO (STATO, ELETTRONE)
In fisica atomica e subatomica, si dice che un sistema di due o più elementi si trova in uno stato legato quando, predominando le forze di reciproca attrazione, i suoi componenti rimangono localizzati in una regione limitata di spazio; elettrone legato, quello che si trova in uno stato legato.

LEPTONE
Nella fisica delle particelle, termine con il quale sono state designate le particelle ritenute le più leggere, e che indica più propriamente quei fermioni (elettroni, muoni, leptoni tau e i loro relativi neutrini) che non sono soggetti all'interazione forte.

LETARGIA
In fisica, la letargia di un neutrone è il logaritmo naturale del rapporto tra una energia di riferimento e l'energia del neutrone.

LEVOGIRO (FERMIONE)
Sono detti convenzionalmente particelle levogire i fermioni il cui spin è orientato in senso opposto alla direzione di moto.

LIBERTA' (ASINTOTICA)
La libertà asintotica di una teoria è la proprietà che essa ha di diventare una teoria libera, cioè senza interazioni, per certi valori limite di determinate grandezze, per esempio per grandi energie.

LIVELLO
Nell'ambito delle teorie quantistiche, il livello energetico rappresenta ognuno dei valori discreti che può assumere l'energia di un sistema, per esempio un atomo (livello atomico), o di una particella in un sistema, per esempio un elettrone (livello elettronico): è cioè l'energia associata a uno stato quantico; in particolare, i livelli proibiti sono stati quantici in cui il sistema in esame non può trovarsi, in contrapposizione ai livelli permessi (o consentiti); invece la banda di livelli energetici indica l'intervallo di energie in cui sono distribuiti i livelli energetici relativi a stati quantici simili, come, per esempio, quello (banda di conduzione) in cui sono raggruppati i livelli degli elettroni di conduzione.

LUCE
Nella spiegazione della natura di questo ente, sin dall'antichità si sono avvicendate e contrapposte fondamentalmente due teorie: quella corpuscolare, sostenuta in particolare da Newton, che considera la luce composta di corpuscoli (o particelle) indivisibili, di massa nulla o trascurabile, e quella ondulatoria, secondo la quale la luce consiste nella propagazione di onde nello spazio, concepito originariamente come mezzo elastico (etere), del quale le onde sarebbero perturbazioni. Nella seconda metà del secolo 19° si afferma la teoria elettromagnetica della luce, enunciata dal fisico inglese Maxwell, in base alla quale la luce è costituita da onde elettromagnetiche, ossia dalla propagazione ondulatoria nello spazio di campi elettrici e magnetici: la luce visibile è quella costituita dalle onde appartenenti a un ben determinato intervallo di lunghezze d'onda (da circa 0.7 a circa 0.4 micrometri); tale teoria, pur dimostrandosi valida in vasti settori dell'esperienza, è contraddetta dai fenomeni relativi ai processi elementari di emissione e assorbimento della radiazione da parte di particelle subatomiche (per esempio l'effetto fotoelettrico esterno), per spiegare i quali è stata formulata una nuova teoria corpuscolare, basata sull'ipotesi dei quanti di luce, in seguito chiamati fotoni, che Einstein introdusse nel 1905. Allo stato attuale delle conoscenze, la concezione ondulatoria e la concezione corpuscolare si fondono nella teoria quantistica della luce, per la quale essa è costituita da fotoni, cioè da particelle elementari, di massa nulla ma di energia e impulso definiti e dipendenti dalla frequenza, la cui traiettoria è descritta in termini probabilistici da una funzione d'onda che rende conto degli aspetti ondulatorî della propagazione della radiazione luminosa nello spazio. Per il principio della costanza della velocità della luce, postulato di fondamentale importanza nella teoria della relatività, la luce si propaga nel vuoto alla velocità costante di circa 300000 km/s (detta appunto velocità della luce, indicata con il simbolo c), qualunque sia lo stato di quiete o di moto dell'osservatore e della sorgente.

LUXONE
Nome dato da alcuni autori agli enti, quali i fotoni e i neutrini (?), che si muovono con la velocità della luce (quelli più lenti di essi sono chiamati bradioni, e quelli più veloci tachioni).

M

MAGNETOFLUIDODINAMICA
Disciplina che studia il moto dei fluidi elettricamente conduttori in presenza di campi magnetici, trovando applicazione nella fisica dei gas ionizzati, nello studio di fenomeni cosmici o atmosferici, nella propulsione dei veicoli spaziali, nella regolazione dei reattori a fusione nucleare.

MAGNETONE
Unità di misura naturale dei momenti magnetici atomici (magnetone di Bohr) o nucleari (magnetone nucleare).

MAGNONE
Il magnone è il quanto dell'energia associata alle onde di spin.

MASER
Sigla di Molecular Amplification by Stimulated Emission of Radiation = Amplificazione molecolare mediante emissione stimolata di radiazione. Amplificatore di segnali elettromagnetici ad altissima frequenza, caratterizzato da un bassissimo rumore proprio, basato sull'emissione stimolata di energia elettromagnetica da parte di sistemi molecolari o atomici, usato specialmente per amplificare radiosegnali stellari o segnali provenienti da veicoli spaziali.

MASSA (MANCANTE)
In astrofisica la massa mancante è la porzione finora non osservata della massa totale dell'universo, detta anche materia oscura, la cui esistenza è ipotizzata sulla base della considerazione che in alcuni ammassi di galassie l'attrazione gravitazionale della massa visibile non è sufficiente a giustificare la stabilità dinamica.

MATERIALIZZAZIONE
Con accezione particolare, in fisica, è la trasformazione di energia in materia prevista dalla teoria della relatività sulla base dell'equivalenza tra massa ed energia: la materializzazione di un fotone è la conversione di un fotone in una coppia particella-antiparticella.

MESONE
Termine che indica particelle di spin intero soggette alle interazioni forti, costituite da una coppia quark-antiquark. I mesoni più leggeri (pioni, kaoni) hanno masse intermedie (da cui la denominazione) tra quelle dell'elettrone e del protone.

METASTABILE (STATO, PARTICELLA)
In fisica atomica, lo stato metastabile di un atomo, o di una molecola, o di un nucleo atomico, è quello corrispondente a un livello energetico eccitato avente una vita media relativamente elevata. In fisica delle particelle elementari, le particelle metastabili sono quelle che decadono tramite interazioni deboli o elettromagnetiche e che hanno vita media molto più lunga della vita media delle particelle (instabili) che decadono tramite interazioni forti.

MIGRAZIONE (AREA DI)
In fisica nucleare, l'area di migrazione per i neutroni è il valore medio (moltiplicato per il fattore 1/6) del quadrato della distanza che un neutrone percorre in un dato mezzo dall'istante della sua formazione come neutrone veloce, in un processo di fissione, all'istante del suo assorbimento come neutrone termico; la radice quadrata di tale area è detta lunghezza di migrazione.

MONOPOLO (MAGNETICO)
Polo magnetico isolato o, per meglio dire, ipotetica particella costituente il «quanto» di massa magnetica (in analogia con una carica elettrica), di cui non è stata finora possibile l'individuazione sperimentale.

MONTECARLO (METODO)
In statistica, metodo numerico, detto anche più esplicitamente metodo montecarlo o Monte Carlo, basato su procedimenti probabilistici (donde il riferimento a Monte Carlo, sede del noto casinò e simbolo del gioco d'azzardo per antonomasia), per la risoluzione di problemi di varia natura (in cui la probabilità di per sé non interviene necessariamente) che presentano difficoltà analitiche non altrimenti o difficilmente superabili.

MORTE (TERMICA)
In fisica la morte termica è l'espressione metaforica, riferita in genere all'intero Universo, con cui si indicano le ipotetiche conseguenze a lungo termine dell'irreversibilità dei processi naturali, ossia del secondo principio della termodinamica: l'Universo, in quanto sistema isolato, tenderebbe progressivamente allo stato, uniforme e indifferenziato, di equilibrio termico, raggiunto il quale cesserebbe ogni ulteriore possibilità di cambiamento ed evoluzione.

MULTIPLETTO
Nella spettroscopia atomica, gruppo di righe molto vicine tra loro, presenti nello spettro di varie sostanze e che possono essere separate solo attraverso uno spettroscopio di elevato potere risolutivo. Per estensione, in fisica, è l'insieme di livelli energetici molto vicini, o di stati con proprietà fisiche simili; in particolare, in meccanica quantistica, rappresenta l'insieme degli stati che differiscono per il valore di un solo numero quantico, quando questo può assumere più valori distinti.

MUONE
Particella instabile (carica positivamente o negativamente), appartenente alla famiglia dei leptoni, chiamata anche, impropriamente, mesone μ perché la sua massa (pari a 206.8 volte quella dell'elettrone) risulta intermedia tra quella dell'elettrone e quella del protone, soggetta a interazioni elettromagnetiche e deboli con altre particelle.

MUONIO
In fisica nucleare, sistema, analogo all'atomo di idrogeno, formato da un muone positivo e da un elettrone: può essere considerato come un isotopo leggero dell'idrogeno, nel quale il protone è rimpiazzato dal muone positivo.

N

NABLA
Nell'analisi vettoriale, operatore costituito dalle derivate parziali rispetto alle tre coordinate spaziali, considerate formalmente come le tre componenti di un vettore, e che permette di esprimere simbolicamente, sotto forma di operazioni tra vettori, gli usuali operatori vettoriali come il gradiente, la divergenza, il rotore e il laplaciano.

NEBBIA (CAMERA A NEBBIA)
La camera a nebbia, o camera di Wilson, è un dispositivo (poi sostituito dalla camera a bolle) per visualizzare traiettorie di particelle ionizzanti, costituito da un recipiente cilindrico contenente aria saturata con un vapore e all'interno del quale è possibile, per mezzo di un pistone, provocare una brusca espansione adiabatica: questa, per raffreddamento, causa la condensazione del vapore intorno agli ioni prodotti dall'eventuale passaggio di una particella ionizzante, dando luogo, in condizioni opportune di illuminazione, a una traccia visibile che può essere fotografata.

NEGENTROPIA
Nella teoria dell'informazione, la quantità d'informazione contenuta in un messaggio e trasferita dal sistema trasmittente a quello ricevente, in quanto tale quantità può essere espressa in termini probabilistici con una formula analoga (a parte il segno opposto) a quella che esprime l'entropia in termodinamica; talora tale quantità è detta semplicemente entropia. Il termine è usato anche in ambito propriamente termodinamico, soprattutto in biologia, nello studio di quei sistemi che si evolvono verso stati di ordine e organizzazione crescenti, con particolare riferimento al ruolo dell'informazione nella termodinamica dei sistemi biologici.

NEUTRINO
Particella elementare priva di carica elettrica e di spin 1/2 (fermione), appartenente alla famiglia dei leptoni; più precisamente, a ciascun leptone carico è associato un particolare neutrino, per cui esistono il neutrino elettronico, associato all'elettrone, il neutrino muonico, associato al muone e il neutrino tauonico, associato al leptone tau (ciascuno con la sua corrispondente antiparticella, detta antineutrino). Postulati nel 1931 dal fisico teorico Pauli per giustificare lo spettro energetico degli elettroni nei decadimenti radioattivi, i neutrini furono osservati sperimentalmente solo nel 1955, in quanto, non risentendo né dell'interazione forte né di quella elettromagnetica, la loro interazione con la materia (e quindi la possibilità di rivelarli) è estremamente debole; sono considerati generalmente particelle di massa nulla, anche se l'ipotesi dell'esistenza di neutrini massivi, ossia di neutrini dotati di massa ancorché piccolissima, è stata recentemente introdotta per giustificare la massa mancante dell'universo.

NEUTRONE
Particella elettricamente neutra, di spin 1/2 e massa di poco superiore a quella del protone, insieme al quale è elemento costitutivo dei nuclei atomici; può essere emesso dal nucleo in molte reazioni atomiche (per esempio, bombardando nuclei di berillio con varie particelle) o nei processi di fissione nucleare, è instabile allo stato libero (decade infatti in un protone, un elettrone e un antineutrino con una vita media di circa 1000 secondi), ma può essere utilizzato per bombardare a sua volta altri nuclei atomici, dando luogo alle reazioni nucleari a catena che vengono utilizzate nei reattori nucleari, per la produzione di energia, e, purtroppo, nelle armi nucleari. Si parla di neutroni veloci quando tali reazioni sono innescate da neutroni di velocità prossima a quella con cui sono emessi, e di neutroni termici quando questi sono preliminarmente rallentati (o termalizzati).  La stella di neutroni, nelle correnti teorie astrofisiche, è uno dei tre possibili stadi finali dell'evoluzione stellare, relativo alle stelle aventi massa compresa tra 1.4 e 3 masse solari (quelle di massa minore evolvono in nane bianche, mentre l'evoluzione di quelle di massa maggiore porterebbe alla formazione dei buchi neri), le quali, dopo aver esaurito l'energia prodotta dalle reazioni nucleari che le alimentano, e dopo aver subito il processo di esplosione che dà luogo al fenomeno delle supernovae, collassano sotto l'azione della loro gravità, che spinge gli elettroni all'interno dei nuclei convertendo i protoni in un gas di neutroni degeneri capace di fornire la pressione necessaria a porre fine alla compressione. Poiché tali stelle devono essere caratterizzate da una rapida rotazione e da un forte campo magnetico, le loro caratteristiche osservabili sono quelle tipiche delle pulsar, che sono correntemente identificate con esse.

NUCLEO
Il nucleo atomico è il corpuscolo, carico positivamente, di dimensioni dell'ordine di 10-14 m, che costituisce la parte centrale dell'atomo, molto piccola rispetto all'atomo stesso, ma nella quale si concentra quasi tutta la sua massa. È caratterizzato da due numeri interi: il numero atomico, che coincide con il numero d'ordine del corrispondente elemento chimico nel sistema periodico degli elementi, e che, moltiplicato per il valore assoluto della carica elettrica (negativa) dell'elettrone, rappresenta la carica elettrica del nucleo; e il numero di massa, che approssima la massa del nucleo, espressa in unità di massa atomica, cioè in multipli della massa del nucleo di idrogeno (costituito da un solo protone), convenzionalmente fissata pari a 1. Strutturalmente, è un aggregato di protoni (carichi positivamente) e neutroni (elettricamente neutri), tenuti insieme da forze (forze nucleari) che agiscono fra tutte le coppie di nucleoni, e in generale prevalgono sulle forze coulombiane che determinano una repulsione fra i protoni: poiché il protone e il neutrone possono essere considerati due stati diversi di uno stesso ente (il nucleone), il numero di massa di un nucleo è il numero dei suoi nucleoni, mentre il numero atomico indica quanti di questi nucleoni sono protoni. In particolare i nuclei isotopi sono nuclei dotati dello stesso numero atomico ma di diverso numero di massa, i cui corrispondenti atomi appartengono allo stesso elemento chimico; i nuclei isobari sono invece nuclei dotati dello stesso numero di massa ma di diverso numero atomico, che appartengono quindi ad atomi di elementi diversi.

NUCLEOSINTESI
In fisica, il processo di formazione dei nuclei atomici conosciuti a partire da preesistenti nuclei di idrogeno e di elio, che ha caratterizzato, secondo le correnti teorie cosmologiche, una delle fasi primordiali della storia dell'universo, detta appunto fase della nucleosintesi o, semplicemente, nucleosintesi.

NUCLIDE
Termine adoperato, in alternativa a nucleo atomico e isotopo, per indicare in generale una singola specie nucleare individuata da un numero stabilito sia di protoni sia di neutroni; i nuclidi sono quindi indicati, come gli isotopi, con il simbolo dell'elemento preceduto dai valori esprimenti il numero atomico (in basso) e il numero di massa (in alto). Nei processi di decadimento nucleare si chiama nuclide padre, o semplicemente padre, il nuclide che decade, e nuclide figlio, o semplicemente figlio, il nuclide risultante dal decadimento.

O

OLOGRAFIA
Metodo di registrazione e di riproduzione di immagini tridimensionali basato sull'impiego di un fascio di luce coerente emesso da un laser: tale fascio viene indirizzato sia verso il soggetto da riprodurre sia verso una lastra di materiale sensibile, in modo che l'interferenza tra la luce che proviene direttamente dal laser (fascio di riferimento) e la luce (anch'essa coerente) riflessa dal soggetto produca sulla lastra una figura assimilabile a un reticolo di diffrazione (ologramma), la quale contiene tutte le informazioni relative sia all'intensità sia alla fase delle onde luminose che l'hanno prodotta; se l'ologramma viene, a sua volta, illuminato dalla luce del laser, si ha, in seguito a un processo di diffrazione, la ricostruzione completa (donde il nome) del fronte d'onda che era stato emesso dal soggetto, la cui immagine stereoscopica appare, attraverso la lastra e in piani posteriori, con prospettive diverse a seconda del punto di osservazione. Successivi sviluppi hanno reso possibile la produzione di immagini olografiche osservabili con la luce bianca ordinaria: tale risultato si ottiene, nell'olografia in luce bianca o di volume, registrando in un'unica lastra una serie di ologrammi sovrapposti che, per interferenza, riflettono solo la componente monocromatica della luce incidente che ricostruisce l'immagine olografica, e, nell'olografia stampata, imprimendo (a partire da una matrice) il reticolo di diffrazione che costituisce l'ologramma su un supporto di plastica trasparente avente per sfondo uno strato argentato riflettente. Con il termine olografia si fa riferimento anche a tecniche analoghe di riproduzione di immagini tridimensionali che utilizzano però forme di propagazione ondulatoria diverse dalla luce, per esempio onde elastiche in un mezzo nell'olografia acustica, onde radio ad alta frequenza nell'olografia a microonde.

OMEGA (PARTICELLE)
In fisica, con la forma minuscola s'indica una classe di mesoni leggeri senza sapore, di spin isotopico nullo e numero quantico di spin non minore di 1, mentre nella forma maiuscola s'indica una classe di barioni, o iperoni, con stranezza pari a -3 e spin isotopico nullo, comprendente la particella omega meno, la cui scoperta ha avuto una grande importanza per la classificazione degli adroni.

ONDA (FUNZIONE D')
Nella formulazione ondulatoria della meccanica quantistica, l'onda di probabilità o funzione d'onda è la funzione che rappresenta l'ampiezza di probabilità associata a una particella.

ONDULATORIA (MECCANICA)
La meccanica ondulatoria è la formulazione della meccanica, elaborata nei primi decenni del 20° secolo per rendere conto del comportamento dei sistemi atomici e subatomici (non spiegabile con le leggi della meccanica classica), basata sull'idea che le particelle elementari si propaghino sotto forma di onde materiali; più specificamente, la descrizione dell'evoluzione temporale di un sistema microscopico per mezzo di una funzione d'onda, il quadrato del cui modulo esprime, istante per istante, la probabilità che il sistema si trovi in un determinato stato: in questo senso, la meccanica ondulatoria è una delle possibili formulazioni (tra loro equivalenti) della meccanica quantistica.

OPERATORE
Nella meccanica quantistica, sono detti operatori quegli enti matematici che si fanno corrispondere alle osservabili (cioè alle grandezze che caratterizzano un sistema fisico e che possono essere osservate e misurate), in modo che l'applicazione di tali enti alla funzione di stato che rappresenta il sistema permette di determinare il valore aspettato delle grandezze in questione.

ORBITALE
in fisica atomica, con riferimento a un determinato atomo, l'orbitale atomico è la funzione d'onda associata a un elettrone in un determinato livello energetico e con un particolare valore del momento angolare, la quale viene a sostituire l'orbita ellittica dell'elettrone su cui era basato il modello atomico di Bohr: tale funzione esprime, per ogni punto dello spazio, la probabilità che ha l'elettrone di trovarsi in quel punto, e viene spesso visualizzata con una «nuvola» la cui densità è proporzionale alla probabilità in questione. In particolare, gli orbitali molecolari sono quelli relativi agli elettroni degli atomi di una molecola; gli orbitali degeneri rappresentano invece orbitali aventi la stessa energia ma diversa orientazione spaziale.

OROLOGIO (PARADOSSO DELL')
Il paradosso degli orologi è un'apparente contraddizione della teoria della relatività, consistente nel fatto che la simmetria della legge di dilatazione dei tempi (in base alla quale due osservatori in moto inerziale uno rispetto all'altro vedono ciascuno l'orologio dell'altro procedere più lentamente del proprio e quindi non possono stabilire quale dei due è in quiete) sembrerebbe violata dal fatto che, dati due orologi inizialmente in quiete nello stesso sistema di riferimento e sincronizzati fra loro, se uno di essi prende a muoversi rispetto all'altro per poi tornare nella posizione iniziale, l'orologio che si è mosso segnerà un'ora che precede quella dell'orologio rimasto in quiete (sarebbe quindi possibile distinguere lo stato di moto dallo stato di quiete); il paradosso si risolve considerando che il primo orologio deve, per tornare al punto di partenza, subire accelerazioni, cosicché il suo moto non può essere sempre inerziale.

ORTOELIO
Forma atomica dell'elio in cui lo spin totale dei due elettroni orbitanti attorno al nucleo è uguale a uno (in unità h/2π).

ORTOPOSITRONIO
Una delle due varietà di positronio, cioè quella con spin totale del positrone e dell'elettrone uguale a uno (in unità h/2π).

OSCILLATORE
L'oscillatore atomico, o molecolare, è costituito da un amplificatore maser mantenuto in oscillazione permanente mediante un processo di reazione, che riporta all'ingresso, con fase opportuna, una parte del segnale d'uscita. L'oscillatore quantistico rappresenta un sistema microscopico che costituisce l'analogo quantistico di un oscillatore armonico classico: è caratterizzato da uno spettro di valori discreti dell'energia distanziati tra loro di una quantità costante, pari al prodotto della frequenza dell'oscillatore per la costante di Planck h.

OSSERVABILE
In fisica, qualifica o anche, denominazione con cui vengono designate le grandezze, nonché gli operatori ad esse associati, che definiscono lo stato di un sistema microscopico, in quanto suscettibili di essere misurate, pur essendo, a differenza di quanto avviene nella meccanica classica, soggette al principio d'indeterminazione e quindi non tutte determinabili simultaneamente con un singolo processo di misurazione (il risultato del quale può, in generale, essere previsto solo in termini probabilistici).

P

PARADOSSO (DI OLBERS)
Con il paradosso di Olbers, partendo dall'ipotesi che l'universo sia statico e infinito nel tempo e nello spazio, e che la distribuzione delle stelle, o delle galassie, sia uniforme, si è costretti a concludere, in contrasto con l'esperienza, che il cielo notturno dovrebbe apparire intensamente e uniformemente illuminato: l'ipotesi di partenza si rivela errata, essendo invece l'universo in espansione, come si scoprì successivamente.

PARAPOSITRONIO
Una delle due varietà di positronio, ossia quella in cui gli spin dell'elettrone e del positrone sono antiparalleli.

PARITA'
Qualità che contraddistingue le funzioni d'onda con le quali, in meccanica quantistica, si descrive il comportamento ondulatorio di una particella: gli stati descritti da funzioni pari, ossia che assumono valori uguali per valori opposti delle coordinate spaziali, sono detti a parità pari o positiva, mentre quelli descritti da funzioni che assumono valori opposti per valori opposti delle coordinate spaziali sono detti a parità dispari o negativa. Il principio di conservazione della parità è il principio secondo il quale la parità della funzione d'onda di un sistema isolato si conserva, e che può essere considerato la formulazione matematica del principio fisico per cui un sistema e la sua immagine speculare sono fisicamente identici. Infine con violazione della parità s'intende la violazione del precedente principio, che, ritenuto fino al 1956 di validità universale, si è dimostrato non essere valido nelle reazioni provocate dalle interazioni deboli.

PARTICELLA
Con la locuzione particelle elementari si indicano genericamente i componenti della materia al livello subnucleare, quali l'elettrone, il fotone, il protone, ecc, e con la quale originariamente s'intendeva sottolineare le caratteristiche di indivisibilità, stabilità e assenza di struttura interna ritenute proprie di tali corpuscoli. Poiché queste caratteristiche sono, in misura minore o maggiore, messe in discussione dalla fisica moderna, sarebbe più appropriata la denominazione, peraltro meno usata, particelle subnucleari. Con riferimento alla stabilità, si distinguono particelle instabili, che decadono in altre particelle, e particelle stabili, il cui decadimento non è mai stato osservato: propriamente, sono stabili solo l'elettrone, il protone (?), i neutrini e il fotone, ma si considerano solitamente tali anche tutte le particelle che non decadono per interazione forte, e hanno quindi vita media relativamente lunga, come il neutrone, il muone, il kaone, ecc. Con riferimento alla struttura interna, gli adroni, ossia le particelle che partecipano alle interazioni forti, come i mesoni, il protone, il neutrone, ecc., ne risultano sicuramente dotati, e sono quindi considerati, secondo le teorie correnti, stati legati di entità più elementari, dette quark o partoni, mentre non ci sono evidenze sperimentali di una struttura interna dei leptoni, ossia delle particelle che non partecipano alle interazioni forti, come l'elettrone, il muone, i neutrini, ecc.: l'insieme di tali circostanze, unito al fatto che i quark e i leptoni, entrambi dotati di spin semintero, presentano eleganti proprietà di simmetria, suggerisce che essi siano gli elementi costitutivi della materia, ai quali si aggiungono i bosoni, ossia le particelle a spin intero, come il fotone, i bosoni intermedi e il gluone, aventi il ruolo di mediatori delle interazioni.

PARTONE
Particella la cui esistenza è stata postulata per spiegare certe caratteristiche sperimentali della diffusione di elettroni da bersagli di protoni e neutroni; nel modello a partoni, tali particelle sono considerate parti costituenti, da cui il nome, dei nucleoni, e possono essere identificate con i quark e i gluoni.

PERTURBATIVO (CALCOLO)
Con perturbazione s'intende il complesso di metodi matematici di calcolo sviluppati nell'ambito della meccanica quantistica e delle teorie dei campi, nelle quali le interazioni tra i campi possono essere introdotte come perturbazioni, ossia piccole correzioni, alle equazioni che descrivono il comportamento dei campi non interagenti.

PHI
Con Φ s'indica una classe di mesoni leggeri, senza sapore, di spin isotopico nullo e numero quantico ≥ 1, descrivibili come stati legati di un quark strano e del corrispondente antiquark.

PICK-UP
In fisica nucleare, la reazione di pick-up rappresenta la reazione in cui una particella veloce interagisce con un nucleo catturando uno o più nucleoni.

PIONE
Denominazione comune del mesone π, particella elementare che interagisce fortemente con i nuclei ed esiste in tre varietà dotate rispettivamente di carica elettrica positiva, negativa e nulla: ha massa 273 volte quella dell'elettrone (264 per la varietà con carica nulla), vita media brevissima (circa 2.6∙10-8 s per i pioni carichi, 10-16 s per i pioni neutri), momento di spin nullo.

POLARITONE
Propagazione accoppiata, in un cristallo, di un eccitone e di un fotone.

POLARIZZAZIONE
In fisica delle particelle si parla di polarizzazione di un fascio di particelle quando esiste una direzione lungo la quale risultano preferenzialmente orientati gli spin delle particelle stesse, distinguendo tra polarizzazione trasversale o longitudinale a seconda che questa direzione sia ortogonale oppure parallela alla direzione di moto del fascio.

POLARONE
Elettrone che si muove in un cristallo polare inducendovi una polarizzazione dielettrica che a sua volta modifica il moto dell'elettrone: tale interazione non solo provoca la diffusione dell'elettrone, ma ne altera anche l'energia e la massa effettiva.

POSITRONE
Sinonimo di elettrone positivo, ossia l'antiparticella dell'elettrone, scoperta nel 1932 dal fisico statunitense Anderson, la cui esistenza era stata prevista precedentemente dal fisico teorico inglese Dirac.

POSITRONIO
Sistema instabile costituito da un positrone e un elettrone, che costituiscono uno stato legato simile a quello del protone e dell'elettrone nell'atomo di idrogeno; a seconda che gli spin del positrone e dell'elettrone siano paralleli o antiparalleli si hanno due varietà, dette rispettivamente parapositronio e ortopositronio, distinte per la vita media molto diversa (rispettivamente 10-10 s e 10-7 s) e per il modo di decadimento, in due fotoni per il parapositronio e in tre fotoni per l'ortopositronio.

PROTONE
Particella elementare stabile (?), di massa 1.00728 unità di massa atomica, cioè 1.6748∙10-27 kg, pari a quella del nucleo di idrogeno; di carica positiva pari, in valore assoluto, a quella dell'elettrone; di spin 1/2, pari a quello dell'elettrone, e momento magnetico pari a 2.79276 magnetoni nucleari. Si identifica con lo ione idrogeno, cioè con un atomo d'idrogeno privo del suo elettrone. I protoni costituiscono, insieme ai neutroni, il nucleo atomico; il loro numero nel nucleo di un determinato elemento è il numero atomico dell'elemento medesimo.

PROTONIO
Atomo esotico costituito da un protone intorno a cui orbita un antiprotone.

PSI (MESONI)
Mesoni pesanti, di spin isotopico nullo e parità negativa, composti da una coppia di un quark c e del relativo antiquark.

Q

QUADRICORRENTE
Quadrivettore la cui componente temporale è la densità di probabilità e quella spaziale è la densità di corrente di probabilità; svolge un ruolo determinante nella teoria dei campi.

QUADRIDIVERGENZA
Operatore differenziale che, applicato a un quadrivettore, dà luogo a uno scalare pari alla somma delle derivate parziali di ognuna delle quattro componenti del quadrivettore rispetto alla relativa coordinata.

QUADRIGRADIENTE
Operatore differenziale che, applicato a uno scalare, dà luogo a un quadrivettore le cui componenti sono le derivate parziali dello scalare rispetto alle quattro coordinate.

QUADRIMPULSO
Quadrivettore, detto anche quadrimomento, che ha come componenti spaziali le tre componenti dell'impulso, o quantità di moto, di un punto o di un sistema e come componente temporale l'energia totale del punto o del sistema stesso; per un sistema si parla anche di quadrimpulso totale.

QUADRIPOTENZIALE
Quadrivettore ottenuto associando alle tre componenti del potenziale vettore come quarta componente il potenziale scalare.

QUADRIVETTORE
Vettore definito in uno spazio a quattro dimensioni, e quindi definito da quattro componenti: particolarmente importanti i quadrivettori ottenuti associando alle tre componenti di un vettore ordinario (trivettore), nell'usuale spazio a tre dimensioni (componenti spaziali), una data componente temporale.

QUADRUPOLO (TRANSIZIONE DI)
In fisica nucleare la transizione di quadrupolo è l'emissione di un fotone γ da parte di un nucleo il cui momento angolare varia di 2 unità; se la parità non varia, si parla di transizione di quadrupolo magnetico, altrimenti di transizione di quadrupolo elettrico.

QUANTIZZAZIONE
Procedimento mediante il quale, in base alle regole stabilite dalle teorie quantistiche, vengono determinati i valori discreti che possono assumere, in particolari circostanze, le grandezze fisiche (energia, momento angolare, spin, ecc) che caratterizzano un sistema fisico. Nella teoria quantistica dei campi, la seconda quantizzazione descrive l'operazione con cui si procede alla quantizzazione dei campi che rappresentano le particelle, attraverso la quale si possono descrivere sia la creazione sia la distruzione di particelle (o di antiparticelle).

QUANTO
Termine usato per indicare la «quantità» indivisibile, il valore più piccolo fisicamente possibile di una data grandezza variabile con discontinuità, come pure la particella elementare associata a un dato campo di forze nelle teorie quantistiche.

QUARK
In fisica delle particelle, denominazione data (1964) dal fisico statunitense Gell-Mann ai costituenti fondamentali della materia adronica, cioè di tutte le particelle osservate che sono soggette alle interazioni forti. L'esistenza di tali costituenti è attestata da numerose evidenze sperimentali, per quanto non siano mai stati osservati quark isolati, nonostante i molti tentativi di rivelarli con tecniche diverse: tale circostanza ha portato a formulare una teoria delle interazioni forti, detta cromodinamica quantistica, che attribuisce il confinamento dei quark all'interno degli adroni osservati a meccanismi legati a un numero quantico interno, detto colore. In base alle proprietà osservate i quark sono fermioni (hanno cioè spin 1/2) e hanno carica frazionaria, pari a -1/3 o 2/3 della carica del protone; ogni tipo di quark è replicato in tre colori. I tipi (o sapori, come si dice per distinguere questo numero quantico da quello di colore) di quark finora individuati sono 6, indicati con le lettere u, d, s, c, b e t. I primi due sono i costituenti dei protoni e dei neutroni, ossia della materia ordinaria, il terzo è presente nelle particelle strane, il quarto in quelle dotate di charm, il quinto in particelle dotate di un numero quantico detto in gergo beauty. Il quark t, scoperto recentemente (1995), essendo molto pesante, decade così rapidamente che non fa in tempo a formare particelle adroniche.

QUARKONIO
Famiglia di mesoni costituiti da un quark e da un antiquark dotati dello stesso sapore: esempi di quarkonio sono il charmonio, il toponio, ecc.

QUASIPARTICELLA
Nome delle eccitazioni elementari di un sistema condensato che vengono considerate per descrivere le loro interazioni a bassa temperatura e poterne dedurre le proprietà termodinamiche del sistema.

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