TEORIA
Un grave in prossimità della
superficie terrestre cade, nel vuoto, lungo la verticale con un'accelerazione
che vale, mediamente, g = 9.8 m/s2. In presenza d'aria, la forza
d'attrito che sorge, ne riduce progressivamente l'accelerazione di caduta
portandola ad un regime in cui la velocità è costante.
Un grave, lanciato nel vuoto
con velocità iniziale avente direzione diversa da quella dell'orizzonte
terrestre, si muove secondo una traiettoria parabolica la cui gittata massima,
a parità di velocità iniziale, si ha per un angolo di partenza pari a 45°. In
presenza d'aria, l'arco di parabola subisce una deformazione, soprattutto nella
sua fase discendente. A parità di velocità iniziale, la gittata massima in
presenza d'aria si realizza per un angolo di tiro di poco inferiore ai 30°.
La velocità che un grave,
scivolando su un piano inclinato privo d'attrito, possiede alla base del piano,
è pari a quella che acquisterebbe cadendo secondo una traiettoria verticale
caratterizzata dal medesimo dislivello. Il tempo impiegato per giungere alla
base è, invece, tanto maggiore quanto meno inclinato è il piano.
Un corpo di massa m in moto
circolare uniforme, con velocità periferica v, è sollecitato da una forza
centripeta F(centripeta) = mv2/R, ove R è il raggio della
circonferenza descritta dal corpo nel suo moto.
Si denomina elastico un urto
nel quale si conserva l'energia meccanica dei corpi che si urtano ed anelastico
quello durante il quale c'è parziale trasformazione dell'energia meccanica in
energia termica. I fenomeni d'urto vengono studiati a partire dai principi di
conservazione dell'energia e della quantità di moto. Una legge fondamentale
relativa all'urto elastico frontale di due palline è la cosiddetta legge di
Newton, secondo la quale la velocità relativa delle palline dopo l'urto è
uguale e di segno opposto a quella prima dell'urto moltiplicata per una
costante k, che viene chiamata parametro d'urto. L'urto fra i corpi avviene
sempre a distanza, cioè senza che vi sia contatto fra le parti che li
costituiscono.
Si definisce armonico il moto
di un punto la cui accelerazione a ed il cui spostamento s, riferito ad
un'origine, sono legati dalla relazione vettoriale a = -k s. La costante k è
associata al periodo del moto armonico, ovvero alla sua frequenza, dalla
relazione, k = 4π2/T2 = 4π2f2 = ω2,
ove ω è detta pulsazione del moto armonico. La rappresentazione grafica
dell'andamento nel tempo dello spostamento, della velocità e dell'accelerazione
di un punto, che si muove di moto armonico, è data da curve a forma di sinusoide.
Forze che producono moti
armonici di grande interesse, sono le forze elastiche, di cui un semplice
esempio ci viene offerto dalle molle elastiche. Queste, sottoposte a
compressioni o a distensioni, reagiscono sviluppando una forza di richiamo
proporzionale allo spostamento. La costante di proporzionalità si definisce
costante elastica della molla.
Una massa m puntiforme,
appesa all'estremità di un filo di lunghezza l, inestensibile e fisso all'altra
estremità, costituisce un pendolo semplice. Il suo movimento è un tipico moto
oscillatorio armonico. Per oscillazioni di piccola ampiezza, il suo periodo
vale
T = 2π √(l/g), g essendo
l'accelerazione di gravità del luogo in cui il pendolo è situato. Il pendolo
semplice può essere utilizzato per misure di gravità e per determinare la
velocità di rotazione della Terra.
PROBLEMI
Problema n. 1
Un corpo di massa
m = 50 kg ruota attorno ad un punto O, legato ad esso per mezzo di una fune
senza peso, inestensibile, di lunghezza l = 10 m, in grado di sopportare una
tensione massima T = 8000 N. Qual è la velocità di rotazione massima consentita
al corpo? Qual è la sua frequenza?
Soluzione
All'equilibrio si
ha tensione della fune = forza centripeta, cioè
T = FC
= mv2/l,
quindi
v2 =
Tl/m,
infine
v = √(Tl/m) = 40
m/s.
Frequenza:
f = 1/τ = ω/2π =
v/2πl = 2/π Hz.
Problema n. 2
Un corpo, di
massa m1 = 0.1 kg e velocità v1 = 10 m/s, urta
anelasticamente un altro corpo, fermo, di massa m2 = 0.2 kg.
Determinare la velocità finale del sistema.
Soluzione
Urto anelastico,
quindi solo conservazione della quantità di moto:
m1v1
= (m1 + m2)v',
cioè
v' = m1v1/(m1
+ m2) = 3.33 m/s.
Problema n. 3
Un oggetto di
massa m1 = 1 kg e velocità v1 = 10 m/s ne urta
elasticamente un secondo, fermo, di massa m2 = 0.5 kg, non
frontalmente. Dopo l'urto la massa m1 si muove secondo una direzione
formante un angolo di 30° rispetto a quella iniziale. Si determinino le
velocità v1f e v2f delle masse m1 e m2
dopo l'urto e la direzione di m2.
Soluzione
Urto elastico
quindi conservazione della quantità di moto e conservazione dell'energia
cinetica:
1) conservazione
della quantità di moto lungo l'asse x,
m1v1
= m1v1fcos30° + m2v2fcosα;
2) conservazione
della quantità di moto lungo l'asse y,
0 = m1v1fsin30°
- m2v2fsinα;
3) conservazione
dell'energia cinetica,
½m1v12
= ½m1v1f2 + ½m2v2f2
Sistema di tre
equazioni nelle tre incognite α, v1f e v2f, che, risolto,
dà i seguenti risultati
v1f =
2m2v2fsinα/m1,
sostituendo si
ottiene
m1v1
= √3m2v2fsinα + m2v2fcosα = (√3sinα
+ cosα)m2v2f.
Ora è
m1v12
= m1v1f2 + m2v2f2,
perciò da
v1 =
(√3sinα + cosα)m2v2f/m1,
è
v12
= (√3sinα + cosα)2m22v2f2/m12,
allora si ha
(√3sinα + cosα)2m22v2f2/m1
= 4m22v2f2sin2α/m1
+ m2v2f2,
cioè
(√3sinα + cosα)2
= 4sin2α + m1/m2,
allora
3sin2α
+ 2√3sinαcosα + cos2α = 4sin2α + m1/m2,
quindi
sin2α
– 2√3sinαcosα – cos2α + m1/m2 = 0,
dividendo per cos2α
≠ 0,
tg2α –
2√3tgα – 1 + m1(1 + tg2α)/m2 = 0,
ancora
(m1/m2
+ 1)tg2α – 2√3tgα + (m1/m2 – 1) = 0,
risolvendo si ha
tgα = [√3 ± √(3 –
m12/m22 + 1)]/(m1/m2
+ 1) = √3/3,
allora
α = 30°,
v1f = v1/√3 = 5.77
m/s
e
v2f =
m1v1/√3m2 = 11.55 m/s.
Problema n. 4
Un pendolo
semplice di lunghezza l = 10 m compie N = 100 oscillazioni in un tempo t = 450
s. Determinare l'accelerazione di gravità gX della zona in cui il
pendolo oscilla.
Soluzione
Periodo di una
sola oscillazione
T = t/N = 4.5
s.
Ma è anche
T = 2π√(l/gX),
cioè
T2 =
4π2l/gX,
quindi
gX =
4π2l/T2 = 19.49 m/s2.
Problema n. 5
Si supponga che
la forza d'attrito incontrata da una sfera in moto nell'aria sia del tipo F =
kv2, con k = 6.2 · 10-4 Ns2/m2.
Quale sarà la velocità di regime per un oggetto di massa m1 = 0.1 kg
e per un oggetto della medesima forma, e per il quale, quindi, k abbia il
medesimo valore, ma di massa m2 = 0.15 kg?
Soluzione
All'equilibrio
forza peso = forza d'attrito, quindi
P1 = m1g
= kv12,
perciò
v1 =
√(m1g/k) = 39.76 m/s,
P2 = m2g
= kv22,
quindi
v2 =
√(m2g/k) = 48.69 m/s.
Problema n. 6
Un oggetto di
massa m = 100 g viene lanciato da una molla inclinata di 30° sul piano
orizzontale, avente k = 1000 N/m e compressa per x = 10 cm rispetto alla sua
posizione di riposo. Si determini la quota massima raggiunta dal corpo e la sua
gittata.
Soluzione
Conservazione
dell'energia:
½kx2 =
½mv2,
cioè
v = √(kx2/m)
= 10 m/s.
Ora è
vX = vcos30° = √3v/2 = 8.66
m/s
e
vY = vsin30° = v/2 = 5 m/s;
composizione di
moti:
lungo l'asse
X,
x = √3vt/2,
lungo l'asse
Y,
y = vt/2 – ½gt2,
si ha
t = 2x/√3v,
sostituendo
y = √3x/3 – 2gx2/3v2,
ponendo
y = 0,
si ottiene
x1 = 0
m,
x2 =
√3v2/2g = 8.837 m.
Quota massima per
x = x2/2, quindi
y(x2/2) = v2/4g – v2/8g
= v2/8g = 1.275 m/s.
Problema n. 7
Una massa m = 0.2
kg ruota attorno ad un punto O con velocità v = 4 m/s, vincolata ad esso
tramite una molla di costante elastica k = 103 N/m. Si determini
l'allungamento della molla.
Soluzione
All'equilibrio
forza centripeta = forza elastica, quindi
FC =
mv2/x = kx = FE,
in definitiva
x = v√(m/k) = 0.056
m = 5.6 cm
Problema n. 8
Un pendolo
semplice, di massa m = 0.1 kg e di lunghezza l = 2 m, viene spostato dalla
verticale in modo che venga a trovarsi ad una quota h = 2 cm rispetto alla sua
posizione d'equilibrio stabile. Si determini la velocità nel punto più basso
della sua traiettoria e la tensione del filo che fornisce la forza centripeta.
Soluzione
Conservazione
dell'energia:
mgh = ½mv2,
cioè
v = √(2gh) = 0.626
m/s.
All'equilibrio
tensione del filo = forza peso + forza centripeta:
T = mg + mv2/l = m(g + v2/l)
= mg(1 + 2h/l) = 0.9996 N.
Problema n. 9
Un pendolo
semplice ha una lunghezza l = 1 m ed una massa m = 0.1 kg. Quale dovrà essere
la costante elastica di una molla, al cui estremo sia appesa un'identica massa,
perché il suo periodo coincida con quello del pendolo?
Soluzione
Periodo del
pendolo = periodo di oscillazione della molla, quindi
T = 2π√(l/g) =
2π√(m/k),
perciò
l/g = m/k,
cioè
k = mg/l = 0.98
N/m.
Problema n. 10
Un proiettile di
massa m = 10 g si muove parallelamente ad un piano orizzontale liscio con la
velocità v = 400 m/s. Sul piano è disposto un blocco di legno di massa M = 2
kg, fissato con una fune inestensibile ad un punto O, alla distanza d = 1 m. Si
determini la tensione che si sviluppa nel filo, durante la rotazione,
nell'istante immediatamente successivo all'urto, da considerarsi perfettamente
anelastico, del proiettile.
Soluzione
Urto anelastico
quindi solo conservazione della quantità di moto
mv = (M + m)v',
cioè
v' = mv/(M + m) =
1.99 m/s
All'equilibrio
tensione nel filo = forza peso + forza centripeta:
T = (M + m)g + (M + m)v'2/d =
(M + m)g + m2v2/(M + m)d = 27.66 N.
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