lunedì 5 marzo 2012

APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DELLA DINAMICA

TEORIA
 
Un grave in prossimità della superficie terrestre cade, nel vuoto, lungo la verticale con un'accelerazione che vale, mediamente, g = 9.8 m/s2. In presenza d'aria, la forza d'attrito che sorge, ne riduce progressivamente l'accelerazione di caduta portandola ad un regime in cui la velocità è costante.
Un grave, lanciato nel vuoto con velocità iniziale avente direzione diversa da quella dell'orizzonte terrestre, si muove secondo una traiettoria parabolica la cui gittata massima, a parità di velocità iniziale, si ha per un angolo di partenza pari a 45°. In presenza d'aria, l'arco di parabola subisce una deformazione, soprattutto nella sua fase discendente. A parità di velocità iniziale, la gittata massima in presenza d'aria si realizza per un angolo di tiro di poco inferiore ai 30°.
La velocità che un grave, scivolando su un piano inclinato privo d'attrito, possiede alla base del piano, è pari a quella che acquisterebbe cadendo secondo una traiettoria verticale caratterizzata dal medesimo dislivello. Il tempo impiegato per giungere alla base è, invece, tanto maggiore quanto meno inclinato è il piano.
Un corpo di massa m in moto circolare uniforme, con velocità periferica v, è sollecitato da una forza centripeta F(centripeta) = mv2/R, ove R è il raggio della circonferenza descritta dal corpo nel suo moto.
Si denomina elastico un urto nel quale si conserva l'energia meccanica dei corpi che si urtano ed anelastico quello durante il quale c'è parziale trasformazione dell'energia meccanica in energia termica. I fenomeni d'urto vengono studiati a partire dai principi di conservazione dell'energia e della quantità di moto. Una legge fondamentale relativa all'urto elastico frontale di due palline è la cosiddetta legge di Newton, secondo la quale la velocità relativa delle palline dopo l'urto è uguale e di segno opposto a quella prima dell'urto moltiplicata per una costante k, che viene chiamata parametro d'urto. L'urto fra i corpi avviene sempre a distanza, cioè senza che vi sia contatto fra le parti che li costituiscono.
Si definisce armonico il moto di un punto la cui accelerazione a ed il cui spostamento s, riferito ad un'origine, sono legati dalla relazione vettoriale a = -k s. La costante k è associata al periodo del moto armonico, ovvero alla sua frequenza, dalla relazione, k = 4π2/T2 = 4π2f2 = ω2, ove ω è detta pulsazione del moto armonico. La rappresentazione grafica dell'andamento nel tempo dello spostamento, della velocità e dell'accelerazione di un punto, che si muove di moto armonico, è data da curve a forma di sinusoide.
Forze che producono moti armonici di grande interesse, sono le forze elastiche, di cui un semplice esempio ci viene offerto dalle molle elastiche. Queste, sottoposte a compressioni o a distensioni, reagiscono sviluppando una forza di richiamo proporzionale allo spostamento. La costante di proporzionalità si definisce costante elastica della molla.
Una massa m puntiforme, appesa all'estremità di un filo di lunghezza l, inestensibile e fisso all'altra estremità, costituisce un pendolo semplice. Il suo movimento è un tipico moto oscillatorio armonico. Per oscillazioni di piccola ampiezza, il suo periodo vale
T = 2π √(l/g), g essendo l'accelerazione di gravità del luogo in cui il pendolo è situato. Il pendolo semplice può essere utilizzato per misure di gravità e per determinare la velocità di rotazione della Terra.

 PROBLEMI
 
Problema n. 1
Un corpo di massa m = 50 kg ruota attorno ad un punto O, legato ad esso per mezzo di una fune senza peso, inestensibile, di lunghezza l = 10 m, in grado di sopportare una tensione massima T = 8000 N. Qual è la velocità di rotazione massima consentita al corpo? Qual è la sua frequenza?
Soluzione
All'equilibrio si ha tensione della fune = forza centripeta, cioè
T = FC = mv2/l, 
quindi 
v2 = Tl/m,
infine 
v = √(Tl/m) = 40 m/s.
Frequenza: 
f = 1/τ = ω/2π = v/2πl = 2/π Hz.

Problema n. 2
Un corpo, di massa m1 = 0.1 kg e velocità v1 = 10 m/s, urta anelasticamente un altro corpo, fermo, di massa m2 = 0.2 kg. Determinare la velocità finale del sistema. 
Soluzione
Urto anelastico, quindi solo conservazione della quantità di moto:
m1v1 = (m1 + m2)v', 
cioè
v' = m1v1/(m1 + m2) = 3.33 m/s.

Problema n. 3
Un oggetto di massa m1 = 1 kg e velocità v1 = 10 m/s ne urta elasticamente un secondo, fermo, di massa m2 = 0.5 kg, non frontalmente. Dopo l'urto la massa m1 si muove secondo una direzione formante un angolo di 30° rispetto a quella iniziale. Si determinino le velocità v1f e v2f delle masse m1 e m2 dopo l'urto e la direzione di m2.
Soluzione
Urto elastico quindi conservazione della quantità di moto e conservazione dell'energia cinetica:
1) conservazione della quantità di moto lungo l'asse x, 
m1v1 = m1v1fcos30° + m2v2fcosα;
2) conservazione della quantità di moto lungo l'asse y, 
0 = m1v1fsin30° - m2v2fsinα;
3) conservazione dell'energia cinetica, 
½m1v12 = ½m1v1f2 + ½m2v2f2
Sistema di tre equazioni nelle tre incognite α, v1f e v2f, che, risolto, dà i seguenti risultati
v1f = 2m2v2fsinα/m1
sostituendo si ottiene
m1v1 = √3m2v2fsinα + m2v2fcosα = (√3sinα + cosα)m2v2f.
Ora è 
m1v12 = m1v1f2 + m2v2f2,
perciò da
v1 = (√3sinα + cosα)m2v2f/m1
è
v12 = (√3sinα + cosα)2m22v2f2/m12,
allora si ha
(√3sinα + cosα)2m22v2f2/m1 =  4m22v2f2sin2α/m1 +  m2v2f2
cioè
(√3sinα + cosα)2 = 4sin2α + m1/m2
allora
3sin2α + 2√3sinαcosα + cos2α = 4sin2α + m1/m2
quindi
sin2α – 2√3sinαcosα – cos2α + m1/m2 = 0, 
dividendo per cos2α ≠ 0,
tg2α – 2√3tgα – 1 + m1(1 + tg2α)/m2 = 0,
ancora
(m1/m2 + 1)tg2α – 2√3tgα + (m1/m2 – 1) = 0,
risolvendo si ha
tgα = [√3 ± √(3 – m12/m22 + 1)]/(m1/m2 + 1) = √3/3, 
allora
α = 30°
v1f = v1/√3 = 5.77 m/s 
v2f = m1v1/√3m2 = 11.55 m/s.

Problema n. 4
Un pendolo semplice di lunghezza l = 10 m compie N = 100 oscillazioni in un tempo t = 450 s. Determinare l'accelerazione di gravità gX della zona in cui il pendolo oscilla.
Soluzione
Periodo di una sola oscillazione 
T = t/N = 4.5 s.
Ma è anche 
T = 2π√(l/gX), 
cioè 
T2 = 4π2l/gX
quindi
gX = 4π2l/T2 = 19.49 m/s2.

Problema n. 5
Si supponga che la forza d'attrito incontrata da una sfera in moto nell'aria sia del tipo F = kv2, con k = 6.2 · 10-4 Ns2/m2. Quale sarà la velocità di regime per un oggetto di massa m1 = 0.1 kg e per un oggetto della medesima forma, e per il quale, quindi, k abbia il medesimo valore, ma di massa m2 = 0.15 kg?
Soluzione
All'equilibrio forza peso = forza d'attrito, quindi
P1 = m1g = kv12
perciò 
v1 = √(m1g/k) = 39.76 m/s,
P2 = m2g = kv22
quindi
v2 = √(m2g/k) = 48.69 m/s.

Problema n. 6
Un oggetto di massa m = 100 g viene lanciato da una molla inclinata di 30° sul piano orizzontale, avente k = 1000 N/m e compressa per x = 10 cm rispetto alla sua posizione di riposo. Si determini la quota massima raggiunta dal corpo e la sua gittata.
Soluzione
Conservazione dell'energia: 
½kx2 =  ½mv2
cioè 
v = √(kx2/m) = 10 m/s.
Ora è 
vX = vcos30° = √3v/2 = 8.66 m/s 
vY = vsin30° = v/2 = 5 m/s;
composizione di moti:
lungo l'asse X, 
x = √3vt/2, 
lungo l'asse Y, 
y = vt/2 – ½gt2,
si ha 
t = 2x/√3v, 
sostituendo 
y = √3x/3 – 2gx2/3v2,
ponendo 
y = 0, 
si ottiene 
x1 = 0 m
x2 = √3v2/2g = 8.837 m.
Quota massima per x = x2/2, quindi
y(x2/2) = v2/4g – v2/8g = v2/8g = 1.275 m/s.

Problema n. 7
Una massa m = 0.2 kg ruota attorno ad un punto O con velocità v = 4 m/s, vincolata ad esso tramite una molla di costante elastica k = 103 N/m. Si determini l'allungamento della molla.
Soluzione
All'equilibrio forza centripeta = forza elastica, quindi
FC = mv2/x = kx = FE
in definitiva
x = v√(m/k) = 0.056 m = 5.6 cm

Problema n. 8
Un pendolo semplice, di massa m = 0.1 kg e di lunghezza l = 2 m, viene spostato dalla verticale in modo che venga a trovarsi ad una quota h = 2 cm rispetto alla sua posizione d'equilibrio stabile. Si determini la velocità nel punto più basso della sua traiettoria e la tensione del filo che fornisce la forza centripeta.
Soluzione
Conservazione dell'energia: 
mgh = ½mv2
cioè
v = √(2gh) = 0.626 m/s.
All'equilibrio tensione del filo = forza peso + forza centripeta:
T = mg + mv2/l = m(g + v2/l) = mg(1 + 2h/l) = 0.9996 N.

Problema n. 9
Un pendolo semplice ha una lunghezza l = 1 m ed una massa m = 0.1 kg. Quale dovrà essere la costante elastica di una molla, al cui estremo sia appesa un'identica massa, perché il suo periodo coincida con quello del pendolo?
Soluzione
Periodo del pendolo = periodo di oscillazione della molla, quindi
T = 2π√(l/g) = 2π√(m/k), 
perciò
l/g = m/k, 
cioè 
k = mg/l = 0.98 N/m.

Problema n. 10
Un proiettile di massa m = 10 g si muove parallelamente ad un piano orizzontale liscio con la velocità v = 400 m/s. Sul piano è disposto un blocco di legno di massa M = 2 kg, fissato con una fune inestensibile ad un punto O, alla distanza d = 1 m. Si determini la tensione che si sviluppa nel filo, durante la rotazione, nell'istante immediatamente successivo all'urto, da considerarsi perfettamente anelastico, del proiettile.
Soluzione
Urto anelastico quindi solo conservazione della quantità di moto
mv = (M + m)v', 
cioè 
v' = mv/(M + m) = 1.99 m/s
All'equilibrio tensione nel filo = forza peso + forza centripeta:
T = (M + m)g + (M + m)v'2/d = (M + m)g + m2v2/(M + m)d = 27.66 N.

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