TEORIA
La radiazione ottica si
propaga nello spazio vuoto con la medesima velocità in tutte le direzioni,
producendo fronti di propagazione sferici di intensità decrescente con la
distanza dalla sorgente.
L'interazione con i mezzi
materiali distrugge, in generale, la simmetria sferica della propagazione della
radiazione e può essere accompagnata da fenomeni di assorbimento della stessa.
Un fascio di radiazione
ottica, incidendo su una superficie riflettente piana, dà luogo ad un fascio riflesso
situato sullo stesso piano del fascio incidente e della perpendicolare al piano
nel punto d'incidenza. L'angolo formato dal fascio riflesso con la
perpendicolare è uguale all'angolo formato da questa con il fascio incidente.
Un fascio di radiazione ottica,
penetrando in un mezzo di natura diversa da quello da cui proviene, si
rifrange, dando luogo ad un fascio rifratto che giace nel piano definito dalla
direzione del fascio incidente e dalla perpendicolare al piano rifrangente nel
punto d'incidenza. Il seno dell'angolo d'incidenza è legato al seno dell'angolo
di rifrazione da una relazione di proporzionalità diretta.
La costante di
proporzionalità tra il seno dell'angolo incidente e quello dell'angolo rifratto
è chiamata indice di rifrazione relativo del primo mezzo rispetto al secondo.
Si dimostra che l'indice di rifrazione relativo è uguale al rapporto tra la
velocità della radiazione nel primo mezzo e quella nel secondo. Il valore di
questa costante dipende, oltre che dalla natura della coppia di mezzi per la
quale è stabilita, anche dalla frequenza della radiazione rifratta.
Si definisce indice di
rifrazione assoluto di una sostanza, l'indice di rifrazione di quella sostanza
relativa al vuoto.
Quando un fascio di
radiazione incide sulla superficie, che lo separa da un mezzo meno rifrangente
di quello dal quale proviene, con un angolo maggiore di un certo valore,
caratteristico dei due mezzi (angolo limite), non subisce alcuna rifrazione, ma
si riflette totalmente nel mezzo di provenienza (riflessione totale).
Poiché l'indice di rifrazione
di una sostanza dipende anche dalla frequenza della radiazione incidente, un
fascio costituito da radiazioni di diversa frequenza subisce, rifrangendosi,
una dispersione delle radiazioni che lo costituiscono.
Due sorgenti di radiazione
ottica, vibranti in fase, emettono fasci che nei punti ove si sovrappongono
obbediscono alle leggi dell'interferenza delle onde, cioè in modo tale da
produrre un'interferenza costruttiva nei punti le cui distanze dalle due
sorgenti differiscono di un numero intero di lunghezze d'onda e interferenza
distruttiva nei punti le cui distanze dalle due sorgenti differiscono di un
numero dispari di mezze lunghezze d'onda.
I fenomeni d'interferenza
permettono di rilevare che la caratteristica fondamentale e invariante di una
radiazione ottica è la sua frequenza. Velocità e lunghezza d'onda della stessa
radiazione cambiano invece con il mutare del mezzo da essa attraversato.
Ancora fenomeni
d'interferenza, prodotti dalle microscopiche sorgenti dalle quali si può
pensare costituita una sottile fenditura di uno schermo illuminato, danno
luogo, su un secondo schermo posto ad opportuna distanza dalla fenditura, a
figure di diffrazione nelle quali compare un massimo centrale accompagnato da
massimi secondari d'intensità molto inferiore, disposti simmetricamente
rispetto ad esso e d'intensità decrescente con la distanza dal massimo
centrale. Fenomeni di diffrazione si producono anche ai bordi degli spigoli di
ostacoli investiti da radiazione e danno luogo a figure di diffrazione che
impediscono una netta demarcazione tra lo spazio investito dalla radiazione e
quello nascosto dall'ostacolo.
E' possibile assegnare ad una
radiazione ottica un piano di vibrazione privilegiato (quello nel quale vibra
il vettore campo elettrico) e, quindi, un piano di polarizzazione, definito
come il piano perpendicolare a quello di vibrazione. La radiazione ottica è
dunque un'onda trasversale.
La radiazione ottica
ordinaria è costituita da onde elementari polarizzate in tutti i possibili
piani dello spazio passanti per la sua direzione di propagazione. Alcune
strutture o sostanze sono in grado di operare su tutte queste onde elementari
un effetto selezionatore, lasciando passare attraverso di sé solo quella
componente della radiazione che è parallela ad una loro direzione privilegiata
(asse ottico). Si può ottenere, servendosi di tali sostanze, una radiazione
polarizzata in un unico piano. Polarizzazione parziale delle radiazioni si
accompagna anche ai fenomeni di riflessione e di rifrazione delle radiazioni
stesse.
La fotometria è quella parte
della fisica che si occupa del legame quantitativo tra l'aspetto fisico reale
della radiazione ottica e l'aspetto fisiologico soggettivo, che è associato
alla sua attitudine ad essere percepita come sensazione luminosa. All'intensità
radiante di una sorgente, al flusso di radiazione associato a un'onda e
all'irraggiamento di una superficie, corrispondono l'intensità luminosa della
sorgente, il flusso luminoso del fascio di luce e l'illuminamento della
superficie.
PROBLEMI
Problema n. 1
Una
radiazione ottica incide su una superficie liquida, di spessore s = 2 cm, con
un angolo d'incidenza i = 60°. Attraversato lo strato liquido, incontra una
lastra di vetro, di spessore s' = 3 cm, dalla quale esce. Determinare l'angolo
d'emergenza della radiazione e la traslazione del punto d'incidenza, sapendo
che, per tale radiazione, l'indice di rifrazione assoluto dell'acqua è pari a nacqua
= 1.3, mentre quello del vetro è nvetro = 1.5.
Soluzione
naria
= 1,
si ha, per
la rifrazione della radiazione ottica nell'acqua:
sin(i)/sin(r)
= nacqua/naria = nacqua,
cioè:
sin(r) =
sin(i)/nacqua;
incidenza
sulla superficie di separazione acqua - vetro:
sin(i')/sin(r')
= nvetro/nacqua,
ma:
sin(i') =
sin(r),
perciò:
sin(r)/sin(r')
= nvetro/nacqua,
quindi:
sin(i)/sin(r')
= nvetro;
alla
superficie di separazione vetro - aria:
sin(i'')/sin(r'')
= naria/nvetro = 1/nvetro,
ma:
sin(i'') =
sin(r') = sin(i)/nvetro,
in
definitiva si ottiene:
sin(r'')/nvetro
= sin(i)/nvetro,
sin(r'') =
sin(i),
r'' = i = 60°,
cioè
l'angolo d'emergenza è uguale a quello d'incidenza;
per la
traslazione del punto d'incidenza si ricava:
d = s·tg(r)
+ s'·tg(r') = s·sin(r)/[1 - sin2(r)]1/2 + s'·sin(r')/[1 -
sin2(r')]1/2 = s·sin(i)/[nacqua2 -
sin2(i)]1/2 + s'·sin(i)/[nvetro2 -
sin2(i)]1/2 = 3.91 cm.
Problema n. 2
La luce
gialla del sodio è, nel vuoto, di lunghezza d'onda λNa = 5890 Å.
Calcolare la frequenza di tale radiazione nel vuoto e, in seguito, la lunghezza
d'onda e la velocità in un vetro di indice di rifrazione assoluto nvetro
= 1.5.
Soluzione
Relazione
tra lunghezza d'onda e frequenza di una radiazione nel vuoto:
f = c/λ,
quindi:
fNa
= c/λNa = 5.093·1014 Hz;
nel vetro
si ottiene invece:
nvetro
= c/vvetro,
cioè:
vvetro
= c/nvetro = 2·108 m/s;
λNa,
vetro = vvetro/fNa = 3927 Å.
Problema n. 3
In
un'esperienza analoga a quella di Young si utilizza una sorgente bicromatica.
Sullo schermo, ai lati del massimo centrale, si formano dei massimi secondari,
distanti tra loro D = 6·10-3 m per la prima radiazione e D' = 7·10-3
m per la seconda. Sapendo che la frequenza della prima radiazione è f = 5·1014
Hz, determinare la frequenza della seconda.
Soluzione
I massimi
secondari, nei fenomeni di interferenza, si collocano a:
D = klλ/d,
k = 0, 1, 2, ...
e
D' =
klλ'/d, k = 0, 1, 2, ...;
quindi:
D/D' =
λ/λ',
ma:
λ = c/f,
λ' = c/f',
cioè:
f'/f =
λ/λ',
sostituendo:
f' =
(D/D')f = 4.286·1014 Hz.
Problema n. 4
Un cuneo di
vetro, n = 1.5, ha un angolo alla base α = 0.1'. Supponendo di illuminarlo
dall'alto con radiazione di lunghezza d'onda λ = 4000 Å, determinare la
posizione del primo massimo positivo per questa radiazione.
Soluzione
Spessore
del cuneo nel processo di riflessione sulla sua faccia superiore con
interferenza costruttiva:
Sk
= ¼λ(2k + 1)/n, k = 0, 1, 2, ...,
quindi per
k = 0 si ha:
S0 = ¼λ/n,
ma:
S0 = xmax·tgα,
perciò:
¼λ/n = xmax·tgα,
allora:
xmax
= λ/(4n·tgα) = 2.29·10-3 m = 2.29 mm.
Problema n. 5
Un sistema
di due fenditure, distanti d = 0.2 mm, è illuminato con radiazione di lunghezza
d'onda λ = 5460 Å (riga verde del mercurio). La distanza dello schermo dalle
fenditure è l = 30 cm. Determinare la posizione, rispetto al massimo centrale
della figura d'interferenza, del primo minimo, del secondo massimo e la distanza
tra due massimi consecutivi.
Soluzione
Nei
fenomeni d'interferenza a due fenditure si ha:
D =
k(l/d)λ, k = 0, 1, 2, ... (massimi),
D = (2k +
1)(l/d)λ/2, k = 0, 1, 2, ... (minimi),
perciò
primo minimo per k = 0:
D0
= (l/d)λ/2 = 4.1·10-4 m = 0.41 mm,
secondo
massimo per k = 2:
D2
= 2(l/k)λ = 1.638·10-3 m = 1.638 m;
infine la
distanza tra due massimi consecutivi vale:
Dk - Dk - 1 = (l/d)λ = 8.19·10-4 m = 0.819 mm.
Problema n. 6
Un sistema
di due fenditure è illuminato da una radiazione di frequenza f = 6·1014
Hz. sullo schermo si forma una figura d'interferenza i cui massimi sono
separati dalla distanza D = 1 mm. Una seconda radiazione incognita produce,
invece, una figura d'interferenza i cui massimi sono separati da una distanza
D' = 1.5 mm. Calcolare la lunghezza d'onda della seconda radiazione, sapendo
che il sistema è posto nell'aria.
Soluzione
Distanza
tra due massimi consecutivi nei fenomeni d'interferenza a due fenditure:
D = (l/d)λ,
D' =
(l/d)λ',
e
λ = c/f (n ≍ 1),
quindi:
D/D' =
f'/f,
cioè:
f' =
(D/D')f = 4·1014 Hz,
infine:
λ' = c/f' =
7.5·10-7 = 7500 Å.
Problema n. 7
Una
pellicola d'olio, d'indice di rifrazione n = 1.6, galleggia su una pozza
d'acqua. Il suo spessore è s = 2000 Å. Calcolare la radiazione che verrà
assorbita dopo la riflessione su di essa.
Soluzione
Spessore
nel processo di riflessione con interferenza distruttiva:
s = ½kλ/n,
k = 0, 1, 2, ...,
per k = 1,
si ottiene:
λ = 2ns = 6400
Å.
Problema n. 8
In una
figura di diffrazione la distanza tra i due primi minimi a cavallo del massimo
centrale è D = 4 mm, quando lo schermo è posto a l = 60 cm dalla fenditura.
Calcolare la larghezza della fenditura, sapendo che la lunghezza d'onda della
radiazione incidente è λ = 5000 Å.
Soluzione
Distanza
tra i due primi minimi:
D = 2lλ/d,
quindi:
d = 2lλ/D =
1.5·10-4 m = 0.15 mm.
Problema n. 9
Una
radiazione polarizzata linearmente incide su una sostanza polarizzatrice.
Tenendo presente che l'intensità di una radiazione ottica è, dal punto di vista
classico, proporzionale al quadrato del modulo del vettore campo elettrico E
che la rappresenta, determinare quale deve essere l'angolo α formato tra il
piano di vibrazione della radiazione e l'asse ottico del polarizzatore perché
l'intensità della radiazione, raccolta al di là di questo, sia pari a un 1/2 di
quella incidente.
Soluzione
Intensità
della radiazione proporzionale al quadrato del modulo del campo elettrico E:
I = kE2;
poiché deve
risultare:
I' = I/2,
si ha:
(kE')2
= ½(kE)2,
cioè:
E'2
= ½E2;
ora è
anche:
E' = Ecosα,
quindi:
E2cos2α
= ½E2,
in
definitiva:
cosα =
√2/2,
α = 45 °.
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