TEORIA
Nel sistema SI la grandezza
fondamentale che si deve aggiungere a quelle meccaniche di massa, lunghezza e
tempo, per descrivere i fenomeni elettromagnetici è l’intensità di corrente elettrica.
L’unità di questa grandezza viene chiamata ampere e le sue dimensioni sono indicate dal simbolo [A]. A partire dall’ampere, si
definisce unità di carica elettrica (coulomb) quella carica che,
nell’unità di tempo, passa attraverso una superficie S dello spazio quando questa è attraversata da un flusso di
cariche elettriche d’intensità un ampere. Quindi risulta i = dq/dt, cioè dq = idt.
Due cariche poste alla distanza r,
esercitano tra di loro una forza la cui direzione coincide con la
relativa congiungente, la cui intensità è direttamente proporzionale al
prodotto delle cariche ed inversamente proporzionale al quadrato della loro
distanza (legge di Coulomb); forza
che dipende dal mezzo interposto e il cui verso indica il sussistere di
repulsione quando le cariche sono dello stesso segno e d’attrazione quando sono
di segno opposto F = kq1q2/r2. La costante di proporzionalità della legge di Coulomb si scrive
normalmente nella forma k = 1/4πε. La nuova
costante ϵ viene chiamata costante
dielettrica del mezzo in cui si trovano immerse le due cariche. Il suo
valore nel vuoto è pari a 8,859·10-12 C2/(Nm2).
Si definisce campo elettrico la
regione di spazio nella quale si fa sentire l'influenza di una carica
elettrica. In ogni punto di un campo elettrico è precisabile un vettore detto vettore campo elettrico, definito dalla relazione vettoriale E = F/q, ove q rappresenta la
carica esploratrice del campo elettrico ed F la forza d’interazione tra essa e la carica che genera il
campo. Nel sistema SI il
vettore campo elettrico si misura in N/C.
Poiché il campo elettrico è grandezza vettoriale, il valore del campo elettrico
generato da una distribuzione di cariche continua o discreta in un punto P si ottiene sommando vettorialmente
il campo elettrico generato in P da
ogni carica della distribuzione.
La particolare forma matematica che esprime l’intensità del vettore campo
elettrico dipende dalla distribuzione delle cariche responsabili del campo. Ad
esempio, nel caso in cui la carica generatrice sia puntiforme e immersa nel
vuoto, l’intensità del vettore campo elettrico a distanza r da essa è data dalla formula E = Q/4πε0r2.
Si definisce linea di forza del
campo elettrico il luogo dei punti per i quali il campo elettrico in
ciascuno di essi è rappresentato da un vettore la cui direzione è quella della
tangente alla linea di forza.
Quando in tutti i punti di una superficie S è definito, in direzione, verso e intensità, un vettore
costante C, si denomina flusso del vettore C attraverso la
superficie S, il prodotto dell’intensità del vettore per l’area della
proiezione S' della superficie S su un piano perpendicolare alla
direzione del vettore. Nel caso generale in cui la superficie ha forma
qualunque e orientamento spaziale qualunque relativamente ad un campo
vettoriale non uniforme, si definisce flusso
del vettore rispetto alla
superficie S, la somma dei flussi relativi a porzioni molto piccole
della superficie sulle quali si può considerare costante, in direzione verso e
intensità, il vettore di cui si vuole calcolare il flusso.
Data una distribuzione continua o discreta di cariche, nel vuoto, racchiusa
entro una superficie S di forma
qualunque, il flusso del vettore campo elettrico uscente da S è dato dal rapporto tra la somma
algebrica di tutte le cariche e la costante dielettrica del vuoto (teorema di Gauss): Φ(E) = Σi qi/ε0.
PROBLEMI
Problema n. 1
Nel vuoto
spinto, in un laboratorio terrestre, è rigidamente fissata una carica positiva
puntiforme q1 = 10-8 C. Perpendicolarmente alla carica q1
viene posta un'altra carica puntiforme negativa q2 = 10-6
C in valore assoluto e di massa m2 = 10-1 g. Calcolare la
posizione d'equilibrio.
Soluzione
All'equilibrio,
forza coulombiana = forza peso, quindi:
FC
= P,
cioè:
q1q2/4πε0d2
= m2g,
quindi:
d = √(q1q2/4πε0m2g)
= 0.303 m (zona sottostante).
Problema n. 2
Due cariche
incognite, che valgono complessivamente Q = 3·10-8 C, sono poste
alla distanza d = 1 cm e si respingono con la forza F = 1.8·10-2 N.
Determinare il valore delle due cariche.
Soluzione
Q = q1
+ q2 = 3·10-8 C,
F = q1q2/4πε0d2,
quindi:
q1q2
= 4πε0 d2F = 2·10-16 C2,
cioè:
q1
= 10-8 C,
q2
= 2·10-8 C.
Problema n. 3
si supponga
che nell'atomo d'idrogeno l'elettroni ruoti attorno al protone in un'orbita
circolare di raggio R = 0.53·10-10 m. Determinare il periodo Te
di rotazione dell'elettrone e la sua energia cinetica, supponendo altresì che
la forza gravitazionale sia trascurabile rispetto a quella elettrostatica. La
carica dell'elettrone (protone) è pari a e = 1.6·10-19 C e le loro
masse sono, rispettivamente, mp = 1.67·10-27 kg ed me
= 9.1·10-31 kg.
Soluzione
Forza
centripeta = forza coulombiana:
FC
= FE,
cioè:
meω2R
= me(4π2/Te2)R = e2/4πε0R2,
quindi:
Te2
= 16π3ε0meR3/e2,
perciò:
Te
= (4πR/e)·√(πε0meR) = 1.525·10-16 s;
ora è:
ve
= ωR = 2πR/Te = e/[2√(πε0meR)] = 2.18·106
m/s,
in
definitiva:
Ec
= ½meve2 = e2/8πε0R = 2.17·10-18
J.
Problema n. 4
Sono date
due cariche di segno uguale, disposte su un piano, con carica q1 =
10-6 C e q2 = 2·10-6 C rispettivamente. La
distanza tra le due cariche è d = 1 m. Determinare le posizioni nelle quali una
terza carica rimarrebbe in equilibrio.
Soluzione
Campo
elettrico generato da q1 = campo elettrico generato da q2
E1 = E2:
kq1/x2
= kq2/(d - x)2,
cioè:
q2x2
= q1(d - x)2,
quindi:
(q2
- q1)x2 + 2q1dx - q1d2 =
0,
in
definitiva:
x = d[-q1
+ √(q1q2)]/(q2 - q2) = 0.4142 m.
Problema n. 5
Un dipolo elettrico,
costituito da due cariche di valore assoluto q = 10-6 C, distanti
tra loro d = 1 cm, è immerso in un campo elettrico uniforme, d'intensità E = 104
N/C, perpendicolarmente alle linee di forza del campo stesso. Determinare
l'intensità della coppia agente sul dipolo.
Soluzione
Intensità
delle forze agenti sul dipolo:
FE
= qE = 10-2 N,
quindi
l'intensità della coppia agente sul dipolo vale:
M = FEd
= qEd = 10-4 Nm.
Problema n. 6
In
prossimità di una distribuzione piana indefinita di carica negativa, una carica
q = 10-10 C risente di una forza attrattiva pari a FE =
10-4 N. Determinare la densità di carica della distribuzione.
Soluzione
Campo
elettrico:
E = FE/q
= 106 N/C,
si ha
anche, per il teorema di Gauss:
Φ(E) = 2ES
= q/ε0 = σS/ε0,
quindi:
σ = 2ε0E
= 1.772·10-5 C/m2.
Problema n. 7
Un
elettrone entra in un campo elettrico uniforme con velocità v0 = 105
m/s, parallelamente alle linee di forza del campo. La lunghezza del campo è d =
10 cm e la sua intensità è pari a E = 103 N/C. Determinare la
velocità v1 dell'elettrone all'uscita del campo. Con tale velocità
l'elettrone entra poi in un campo elettrico uniforme, lungo d' = 1 cm,
d'intensità pari a E' = 104 N/C, le cui linee di forza sono
perpendicolari alla direzione del suo moto. Calcolare l'energia cinetica
dell'elettrone all'uscita e il suo spostamento verticale dalla direzione
iniziale di moto.
Soluzione
Teorema
dell'energia cinetica in presenza di campo elettrico:
½mev12 - ½mev02
= eEd,
quindi:
v1 = (v02 + 2eEd/me)1/2
= 5.93·106 m/s;
entrando
nell'altro campo elettrico si ha composizione dei movimenti ed il moto
dell'elettrone risulterà parabolico:
sx = v1t,
sy = ½ayt2 =
½(eE'/me)t2;
ricavando t
dalla prima e sostituendo nella seconda equazione, si ottiene:
t = sx/v1 = d'/v1,
sy = ½eE'd'2/mev12
= 0.25 cm;
la velocità
finale all'uscita è la somma vettoriale delle velocita lungo x e lungo y:
vx = v1,
vy = ayt = eE'd'/mev1
= 2.965·106 m/s,
quindi:
v = (vx2
+ vy2)1/2 = 6.63·106 m/s,
e in
definitiva:
EC
= ½mev2 = 2·10-17 J.
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